3. Sistema di Gestione dell'Innovazione ISO 56002: guida introduttiva
- Olgert Doko
- 2 ago 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 3 ago 2022
Questa è la terza e ultima parte della guida. Buona lettura.
Implementazione del sistema e professionalizzazione della gestione dell'innovazione

Implementazione di un sistema di gestione dell'innovazione
La valutazione delle competenze e capacità di gestione dell'innovazione, lo sviluppo della strategia e l'impegno del top management sono fondamentali per l'implementazione di un sistema di gestione dell'innovazione.
L'implementazione di un sistema di gestione dell'innovazione può essere uno sforzo importante che porta ad un cambiamento organizzativo e culturale. Può essere d'aiuto strutturare il lavoro in quattro fasi: preparazione, attuazione, scalabilità e mantenimento, valutazione e miglioramento.
I. PREPARARE: Iniziare verificando il posizionamento dell'organizzazione rispetto alle attuali capacità di gestione dell’innovazione, incluso il posizionamento dell'organizzazione rispetto agli otto principi della gestione dell'innovazione, la mappatura delle attività di innovazione in corso e altri sistemi di gestione esistenti.
Altra attività importante è comprendere le opportunità di innovazione e le sfide che l’organizzazione deve affrontare, comprese le esigenze dei nuovi clienti, le tendenze tecnologiche, i movimenti della concorrenza e altri cambiamenti nella società e nell'ambiente. Infine, occorre decidere i progetti di innovazione e il livello di ambizione dell’organizzazione. A cosa mirate in termini di attività di innovazione per la vostra organizzazione e perché?
II. ATTUARE: Sviluppare una vision, politica e strategia di innovazione che descrivano le aree di opportunità per l'organizzazione, i tipi di innovazioni su cui si concentrerà, le risorse che saranno assegnate per perseguire le opportunità, le persone e i team che saranno coinvolti, e come i risultati saranno misurati e seguiti.
Iniziare con iniziative di innovazione low-hang (bassa dipendenza/impatto), comunicare frequentemente, creare consapevolezza e riconoscere i risultati. Inoltre, concentrarsi sullo sviluppo e l'acquisizione delle competenze e sulla fornitura di strumenti e metodi (digitali) per manager, facilitatori e coach dell'innovazione.
III. AMPLIARE E MANTENERE: Dare slancio, rafforzando l’impegno del top management, formando portafogli di innovazione e misurando e comunicando progressi, buoni esempi e risultati nell'organizzazione.
Ampliare le attività di innovazione ispirando e coinvolgendo più persone nell'organizzazione, nonché partner e collaboratori esterni. Supportare i leader dell’organizzazione per promuovere una cultura che agevola le attività di innovazione.
In questa fase è fondamentale dimostrare che il valore è realizzato per l'organizzazione, i clienti, le altre parti interessate e la società.
IV. VALUTARE E MIGLIORARE: Analizzate e valutate le prestazioni dell'intero Sistema di gestione dell'innovazione con tutti i suoi elementi. Sono state colte le opportunità di innovazione più significative? Gli obiettivi di innovazione sono stati raggiunti? Si sta gradualmente costruendo la giusta cultura nell'organizzazione? Sulla base della valutazione, occorre dare priorità ai punti deboli e lacune emerse, e migliorare il sistema adeguando la strategia di innovazione, migliorando la comprensione del contesto, riassegnando le risorse, coinvolgendo i partner, migliorando le misurazioni dell'innovazione e così via.
L'implementazione con successo di tutte le fasi dipende in larga misura dall'avere professionisti dedicati e competenti nella gestione dell'innovazione e dall'impegno continuo del top management.
Professionalizzare la gestione dell'innovazione
La gestione delle attività di innovazione nelle organizzazioni è una professione emergente. Un corpo di conoscenze, standard internazionali e certificazioni personali supportano lo sviluppo della figura professionale.
I professionisti della gestione dell'innovazione sono responsabili, o contribuiscono attivamente, a guidare e organizzare le attività di innovazione e a costruire le competenze e abilità necessarie a supportare i processi di innovazione. Sta emergendo un modello professionale simile a quello sviluppato per i professionisti della gestione dei progetti (Project Manager) e della qualità. Molte organizzazioni ne hanno già uno. Possono essere chiamati, ad esempio, Innovation Manager, CINO, Facilitatore, Mentore, Innovation Consultant ecc...
Il profilo professionale di Innovation Manager è nato prima nei Paesi anglosassoni, dove ora comincia ad affermarsi non solo a livello operativo ma anche a livello strategico, e negli ultimi anni sta emergendo anche nel contesto europeo e italiano.
Oltre agli standard internazionali della serie ISO 56000 recepite dall'UNI, in Italia ci sono stati in particolare due iniziative che hanno avuto un impatto decisivo nell'istituzionalizzazione delle competenze professionale in materia di gestione dell'innovazione, ovvero che hanno dato legittimità al nuovo ruolo professionale. La prima misura è il decreto MISE del maggio 2019 che introduce la figura professionale qualificate dell'Innovation Manager con annesso Voucher per l'Innovation Manager, e la seconda è la norma UNI 11814:2021 del maggio 2021 che definisce il quadro di riferimento e i requisiti delle figure professionali che operano nell’ambito della gestione dell’innovazione, cioè il Manager dell’innovazione, lo Specialista dell’innovazione e il Tecnico dell’innovazione.
La misura "Voucher Innovation Manager" - MISE, maggio 2019
La misura "Voucher Innovation Manager" - MISE, maggio 2019
La storia dell'Innovation Manager in Italia è recente, e la sua evoluzione ha subito un'accelerate negli ultimi anni. Sebbene in ritardo rispetto al resto d’Europa, anche lo stato e le imprese italiane hanno capito l’importanza di restare aggiornate. E per portare avanti i processi di innovazione, digitalizzazione e trasformazione tecnologica è necessario affidarsi a figure professionali ad hoc, come ad esempio l’Innovation Manager. Figura ancora poco conosciuta in Italia, ma che negli ultimi anni sta riscuotendo un successo sempre maggiore, grazie anche agli incentivi varati dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 2019 per aiutare le imprese a sottoscrivere contratti di lavoro con questi professionisti. Il decreto MISE del maggio 2019 con annesso Voucher per l'Innovation Manager ha convalidato il ruolo di questa nuova figura, definendone caratteristiche, competenze e sua centralità all'interno delle strategie di innovazione delle imprese, e istituendo un elenco dei Innovation Manager qualificati. Il decreto ha inoltre stabilito le modalità di erogazione del contributo a fondo perduto in forma di voucher, a favore delle PMI, per l'acquisto di consulenze specialistiche sui processi di trasformazione tecnologica e digitale, attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, e sui processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell'impresa, compreso l'accesso ai mercati finanziari e dei capitali. La definizione di una figura professionale qualificata da parte del MiSE è stata ben accolta dal mercato. Infatti, c'è stata una forte richiesta da parte delle PMI di accedere al voucher per i servizi di consulenza professionale, e il budget disponibile di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 è stato interamente concesso, con richieste superiori al budget disponibile. Il governo ha già deciso di estendere il programma di sovvenzioni nel 2021, aumentando il budget precedente con ulteriori 50 milioni di euro. Tale iniziativa è stata accolta con favore anche dai professionisti dell'innovazione. Il numero di Manager dell'Innovazione qualificati è aumentato dal 2019, con una notevole crescita delle iscrizioni nell’elenco MiSE e negli elenchi Unioncamere e di altre associazioni e organizzazioni di rappresentanza dei manager, ovvero nei registri istituiti dalle regioni per assegnare i contributi regionali ed europei relativi alle attività di innovazione. Oltre all'aumento del numero di Manager dell'Innovazione, c’è stata anche una ricollocazione delle competenze, con i manager più giovani che sono quelli più istruiti. Inoltre, la maggior parte dei manager è specializzata e ha competenze in campi non tecnici, il che evidenzia l'espansione dei confini di ciò che è inteso come innovazione oggi e, di conseguenza, anche l'estensione delle competenze di chi la gestisce, che non sono più necessariamente legate alle sole innovazioni tecnologiche.
La norma UNI 11814:2021 - Figure professionali operanti nell’ambito della gestione dell’innovazione
Certificazione della figura professionale
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